mercoledì, febbraio 20, 2013

Legambiente chiede il ritiro. CIVICA si associa.

Censimento alberate: ritirate quella delibera!
Alberate e censimento. Era da prima di Natale, dal giorno in cui la delibera è stata approvata, che il fuoco covava sotto la cenere, ora è divampato allo scoperto con una lettera al sindaco del circolo di Legambiente di Collegno e con una nota che contesta in toto la delibera con cui si dà l'incarico del censimento al collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati per una spesa di 120 mila euro in tre anni.
La lettera lamenta soprattutto il fatto che mentre la Consulta per l'ambiente stava lavorando al progetto con la collaborazione della Facoltà di agraria, la giunta senza coinvolgere la consulta ha approvato una delibera su proposta dell'assessore Pirrello che affidava al collegio dei periti il compito di svolgere il censimento. Solo il giorno prima dell'approvazione il progetto è stato presentato in commissione ambiente, senza come sempre lasciare alcuna possibilità di interferire.
Ma la delibera viene contestata anche nella sua legittimità tanto da chiederne il ritiro. Nella richiesta infatti si sostiene che: "La Giunta ha titolo, in quanto organo di governo, a deliberare la realizzazione delle azioni necessarie e ad impegnare la spesa complessiva dell’intera operazione, determinata in via presuntiva sulla base dei costi, sempre stimati, delle diverse azioni, attingendo al PEG 2012 e al Bilancio Pluriennale Es. 2013 e 2014.
Nel documento approvato, tuttavia, mancano le indicazioni relative ai costi delle singole azioni, di natura molto diversa, e della acquisizione di beni e servizi da soggetti diversi (il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, i professionisti privati). Ne consegue che l’importo di 120.000,00 euro sembra avere la natura di offerta economica forfettaria formulata dal Collegio, piuttosto che quella di previsione di spesa.
Alla luce di quanto indicato nelle premesse, nel dispositivo e nella bozza di convenzione, il contenuto dell’atto sembra essere l’affidamento al Collegio delle attività descritte, per un importo forfettario complessivo di 120.000,00 euro: se così va inteso, ciò costituisce vizio di competenza, in quanto la Giunta è competente ad autorizzare le attività e la spesa presunta, ma non ad individuare il fornitore delle attività medesime, essendo il procedimento relativo di stretta competenza dirigenziale, anche nel caso che si ritenesse di procedere mediante affidamento diretto sopra soglia (50.000 euro al netto dell’I.V.A.) che potrebbe essere legittimo nel caso che solo il soggetto individuato si ritenga in grado di fornire i servizi richiesti".
Ora si attendono quei chiarimenti che sono mancati prima. Per quanto ci riguarda come CIVICA, pur apprezzando le buone intenzioni di rendere le alberate di Collegno un soggetto conosciuto e salvaguardato meglio di quanto sia stato fatto fino ad ora, riteniamo più che doveroso l'annullamento della delibera come chiesto da Legambiente e il vaglio del progetto da parte della Consulta dell'ambiente prima di qualsiasi ulteriore decisione. Per questo oggi stesso presenteremo un'interrogazione per chiedere tutto ciò, cosa che peraltro avevamo fatto in commissione senza essere ovviamente ascoltati.
Giovanni Lava
Di seguito i due documenti protocollati in Comune.
Collegno, 18 Febbraio 2013
Al Sindaco del Comune di Collegno
Agli Assessori
Ai Consiglieri


Oggetto: Gestione del verde urbano a Collegno

Gentilissimi,
il circolo DORAinPOI di LEGAMBIENTE sente la necessità di intervenire sul tema della gestione degli spazi verdi di proprietà pubblica presenti nel territorio comunale.
Come ben sanno coloro che, negli uffici tecnici, si occupano della materia, il tema  è molto sentito dalla comunità collegnese.
La vegetazione in ambito urbano è presidiata con attenzione crescente perché assicura nicchie di ambiente naturaliforme ma anche oasi di relax e di gioco. Il piacere di avere alberi e fazzoletti di prato vicino a casa è condiviso da molti concittadini. Non a caso anche in seno alla Consulta per l’ambiente del Comune di Collegno un gruppo di lavoro si è dedicato a questo specifico tema.
Reputiamo, però, che l’amministrazione gestisca il tema della manutenzione del verde isolatamente, non rispondendo alle sollecitazioni provenienti dai cittadini e da quanti hanno particolarmente a cuore il suo valore.
L’abbattimento delle piante è un’esigenza ineluttabile in presenza di patologie o di situazioni fisiche che ne compromettono la stabilità, comportando rischi per le persone e le cose. Ma per le modalità con cui si è proceduto in questi anni alla loro realizzazione, senza preavviso agli abitanti del quartiere, e per la poca attenzione alla cura ordinaria delle piante, agli interventi di prevenzione delle patologie e al loro risanamento, l’adesione al sistema di manutenzione è venuta via via riducendosi.
Il mancato coinvolgimento della Consulta dell’Ambiente nella progettazione del nuovo piano di manutenzione del verde ha confermato tale convinzione. Mentre alcuni cittadini si stavano prodigando per elaborare un progetto, con la collaborazione dell’Università, partecipando persino ad un convegno nazionale tenutosi recentemente sull’argomento, l’amministrazione procedeva senza informare sulla direzione in cui si stava procedendo. E’ stupefacente che un organo consultivo del Comune che sta lavorando su questa tematica, con competenza e approfondendo le esperienze di realtà diverse, non venga informato dei criteri di progettazione e che le proposte da esso formulate non vengano tenute in considerazione.  La Consulta, infatti, è stata invitata alla presentazione del progetto a cose fatte, senza possibilità di effettuare domande o proporre alternative. L’amministrazione ha proceduto a deliberare il progetto ignorando il documento presentato contestualmente a dicembre dalla Consulta.
Inoltre, in  merito a tale deliberazione sono stati rilevati elementi formali, sulla sua regolarità amministrativa e nel merito, che costituiscono oggetto di separata richiesta di annullamento dell’atto.
Il circolo DORAinPOI, facendosi portavoce di un sentire comune di molti cittadini collegnesi, chiede al Comune che si dia maggiore attenzione al verde urbano, garantendo attività manutentive costanti e diffuse, ed alla comunicazione e condivisione degli indirizzi operativi, prima che questi diventino interventi esecutivi.
Cordiali saluti
 Nadia VIGNALE
Presidente Circolo Dora in Poi

Collegno, 18 Febbraio 2013

Al Sindaco del Comune di Collegno
Al Segretario Comunale
Agli Assessori
e p.c.   Alla Commissione Ambiente del Consiglio Comunale
 Oggetto: Richiesta annullamento deliberazione della Giunta Comunale n. 378/2012
 La deliberazione della Giunta Comunale n. 378/2012 indica, nelle premesse iniziali, le esigenze di eseguire un censimento del patrimonio arboreo cittadino ai fini della stesura di un programma di manutenzione e l’analisi del patrimonio arboreo del Parco della Certosa e del Villaggio Leumann assoggettato a vincolo e definisce i tempi di esecuzione delle attività.
Nel merito della deliberazione si sollevano riserve sulla legittimità dell’atto che vengono di seguito esposte.

Organo competente

La Giunta ha titolo, in quanto organo di governo, a deliberare la realizzazione delle azioni necessarie e ad impegnare la spesa complessiva dell’intera operazione, determinata in via presuntiva sulla base dei costi, sempre stimati, delle diverse azioni, attingendo al PEG 2012 e al Bilancio Pluriennale Es. 2013 e 2014.
Nel documento approvato, tuttavia, mancano le indicazioni relative ai costi delle singole azioni, di natura molto diversa, e della acquisizione di beni e servizi da soggetti diversi (il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, i professionisti privati). Ne consegue che l’importo di 120.000,00 euro sembra avere la natura di offerta economica forfettaria formulata dal Collegio, piuttosto che quella di previsione di spesa.
Alla luce di quanto indicato nelle premesse, nel dispositivo e nella bozza di convenzione, il contenuto dell’atto sembra essere l’affidamento al Collegio delle attività descritte, per un importo forfettario complessivo di 120.000,00 euro: se così va inteso, ciò costituisce vizio di competenza, in quanto la Giunta è competente ad autorizzare le attività e la spesa presunta, ma non ad individuare il fornitore delle attività medesime, essendo il procedimento relativo di stretta competenza dirigenziale, anche nel caso che si ritenesse di procedere mediante affidamento diretto sopra soglia (50.000 euro al netto dell’I.V.A.) che potrebbe essere legittimo nel caso che solo il soggetto individuato si ritenga in grado di fornire i servizi richiesti.

Individuazione del partner/fornitore e contenuti

Nella giurisprudenza relativa all’affidamento di beni e servizi da parte di P.A. è previsto che Enti Pubblici possano stipulare accordi diretti per la realizzazione di obiettivi di mutuo interesse, senza il confronto concorrenziale reso obbligatorio, al di sopra dell’importo di 50.000,00 euro, dal Codice dei Contratti; la “ratio” di questa facoltà è che, nel mantenere in ambito pubblico una qualunque attività, si “risparmia” la quota di profitto spettante all’impresa e si garantisce affidabilità dei risultati, oltre ad escludere a priori l’esistenza di conflitti di interesse.
Nel caso in specie, tuttavia, va considerato che il Collegio non è propriamente un Ente Pubblico, ma un Ente di diritto pubblico. Come tutti gli altri Ordini professionali, è un soggetto privato con finalità di interesse pubblico rappresentate dalla funzione di governo di una categoria professionale a cui possono essere demandati atti giuridicamente rilevanti; sono attribuite al Collegio la cura dell'osservanza delle disposizioni concernenti la professione, la tutela del titolo di Perito agrario, la tenuta dell'albo e il perfezionamento tecnico e culturale degli iscritti. Il Collegio ma non ha facoltà di svolgere specifici servizi a carattere professionale, che competono, invece, ai suoi iscritti.
Ne consegue che, nella fattispecie, se il Collegio fosse remunerato, esso agirebbe non tanto come partner tecnico del Comune in una operazione di mutuo interesse, ma piuttosto come fornitore di servizi controprestazione, ovvero con pagamento di un compenso.
A questo riguardo, si rileva che nel dispositivo non si accenna in alcun modo al Collegio, il quale viene indicato come partner solo nell’allegato.

La deliberazione non chiarisce come si sia giunti alla determinazione dell’ammontare complessivo della spesa e quali siano gli importi parziali relativi alle diverse attività previste. Anche nella bozza di convenzione non è indicato, né esplicitamente escluso, che il Collegio debba percepire un compenso e, nel caso, il relativo importo, a fronte delle attività svolte; non è infatti possibile evincere quale sia il valore assegnato alle attività di supporto per l’individuazione dei professionisti e alla fornitura di software e hardware.
La lettura della deliberazione e della bozza di convenzione, quindi, non consente di capire se le diverse attività attribuite al Collegio siano svolte a titolo gratuito o se costituiscono fornitura di beni e sevizi.
Se le funzioni del Collegio sono svolte a titolo gratuito, la disponibilità ad operare gratuitamente dovrebbe essere esplicitata nel dispositivo e l’intero ammontare dei 120.000,00 euro sarebbe impiegato esclusivamente per i contratti con i Professionisti e per le spese vive, a cui il Comune provvederebbe con propri atti, utilizzando il budget definito. Il Collegio, in questo caso, potrebbe prendere parte alla Commissione comunale designata all’individuazione dei professionisti, fornire senza onere per l’amministrazione l’hardware e il software necessario e potrebbe occuparsi autonomamente di selezionare i tirocinanti.
Se il Collegio percepirà compensi per le attività di progetto, questi compensi vanno anzitutto definiti e motivati sulla base di parametri oggettivi e, nel caso essi superino il limite stabilito dal Regolamento disciplinante le acquisizioni di beni e servizi in materia di affidamenti diretti, sarà necessario richiedere altre offerte, in quanto pare priva di fondamento la sottintesa inesistenza di altri possibili fornitori. Il Collegio, certamente in grado di svolgere le funzioni e le attività prefigurate nella deliberazione della Giunta Comunale, non è l’unico soggetto di Diritto Pubblico esistente idoneo a realizzare quanto richiesto, dal momento che anche l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali è in grado di assicurare prestazioni di alta competenza.  Il Comune potrebbe, inoltre, avvalersi della Facoltà di Agraria (Dipartimento Colture Arboree).  A tal proposito l’articolo 66 del decreto del Presidente della Repubblica n. 382 dell’11 luglio 1980, dispone che le Università possono eseguire attività di ricerca e consulenza stabilite mediante contratti e convenzioni con enti pubblici affidandone l’esecuzione ai dipartimenti.

In merito alla realizzazione di un Data Base associato ad un sistema informativo territoriale, che il Collegio si è reso disponibile a fornire al Comune, non è chiaro se venga fornito a titolo gratuito o a fronte di un corrispettivo. Va rilevato che il Comune avrebbe già in dotazione dei GIS che potrebbero supportare i programmi specificatamente dedicati a questo progetto. In una visione di ottimale e razionale gestione della spesa pubblica e di coordinamento delle informazioni necessarie alla gestione del territorio, va accertato se tali sistemi sono utilizzabili allo scopo.
Questa considerazione diventa elemento determinante di scelta qualora, con la deliberazione, si intendesse procedere all’acquisto del software, senza ignorare il fatto che è possibile disporre di altri sistemi gratuiti presenti in rete o richiedere la disponibilità a titolo gratuito di programmi messi a punto da Enti Pubblici e Università o verificare il costo dei pacchetti offerti dal CSI.

Il progetto prevede la realizzazione ex novo del censimento, ma l’amministrazione ha realizzato pochi anni or sono una rilevazione delle alberature cittadine: le informazioni in esse contenute necessitano di aggiornamento ma possono costituire una banca dati iniziale che potrebbe ridurre le spese di esecuzione dei rilevi. Né la deliberazione né la convenzione fanno cenno alla valorizzazione delle informazioni già detenute dal Comune.

Per la selezione dei professionisti che saranno incaricati di eseguire i rilievi, affiancati dai tirocinanti, si desume che la bozza di convenzione faccia riferimento ai soli tecnici iscritti al Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati. Ma la competenza per lo svolgimento di questo tipo di attività si estende ai Dottori Agronomi e Forestali che non possono essere esclusi dal procedimento di selezione: pertanto l’invito a partecipare al procedimento di selezione dovrà essere trasmesso anche ad essi.
L’individuazione dei professionisti incaricati dovrà avvenire necessariamente con procedura ad evidenza pubblica che tenga conto delle specifiche competenze nell’ambito considerato. L’atto di affidamento di incarico deve essere conforme ai criteri di economicità, efficacia, pubblicità e trasparenza che disciplina l’attività amministrativa.


Le norme del diritto dell’Unione in materia di appalti pubblici non sono applicabili ai contratti che istituiscono una cooperazione tra enti pubblici finalizzata a garantire l’adempimento di una funzione di servizio pubblico comune a condizione che tali contratti siano stipulati esclusivamente tra enti pubblici, senza la partecipazione di una parte privata, che nessun prestatore privato sia posto in una situazione privilegiata rispetto ai suoi concorrenti, e che la cooperazione da essi istituita sia retta unicamente da considerazioni ed esigenze connesse al perseguimento di obiettivi d’interesse pubblico.
Tutto ciò premesso, per i rilievi sopra esposti comprovanti diversi elementi di inopportunità e di eventuale illegittimità dell’atto, si chiede alla Giunta del Comune di Collegno di annullare, in sede di autotutela amministrativa, la deliberazione della Giunta Comunale n. 378/2012. 
Rimanendo in attesa di un sollecito riscontro, porgo distinti saluti.
Nadia VIGNALE
Presidente Circolo Dora in Poi